Nonostante i numerosi allarmi sul riscaldamento globale, dal 1998 ad oggi la temperatura media mondiale non è cresciuta come temuto.
Alcuni ricercatori statunitensi affermano che il mancato aumento non dipende da un miglior stato di salute del pianeta o da un errato calcolo sulla CO2 ma è imputabile a La Nina, un fenomeno climatico ciclico che raffredda le acque superficiali dell'Oceano Pacifico centrale.
Nel Pacifico equatoriale l'interazione tra l'oceano e l'atmosfera porta a due fenomeni climatici che si alternano, El Nino e la Nina, i quali descrivono rispettivamente il riscaldamento e il raffreddamento delle acque superficiali.
Secondo gli studiosi del centro californiano Scripps Institution of Oceanography è La Nina, i cui effetti di raffreddamento sono in corso e interessano appena l'8% della superficie terrestre, a spiegare la frenata nell'incremento della temperatura globale.
Il rallentamento nella crescita delle temperature è quindi solo temporaneo, il vero campanello di allarme suonerà quando il pacifico deciderà di tornare a scaldarsi.